Condivisione del 07/07/2015
FIDUCIA
Cara Rosetta,
oggi ti scrivo perchè mi piace pensare a te come un porto in cui posso attraccare quando ho bisogno di respirare un po’, di pensare ad alta voce.
In questi giorni è tutto piuttosto fermo e io mi sento un po’ fluttuare...a differenza del passato però non ho fretta, so che faccio già abbastanza e che quello che c’è va bene così com’è.
Il senso di alcune cose può non essere ancora chiaro, ma lo sarà al momento opportuno.
Mi sento come se, tirando i fili degli ultimi tempi, avessi deciso di mettermi per un momento in modalità stand by, anche solo per avere il tempo di osservare con calma.
Riconosco che tutto il solito trasporto emozionale si è molto placato e mi sento come se tra me e gli altri, tra me e le situazioni, ci fosse uno spazio, dove è troppo faticoso entrare.
Accolgo, a volte con un po’ di dolore, quanto ancora c’è di pesante, ma senza più quell’incessante bisogno che qualcosa cambi o che la gioia arrivi da fuori.
Questo mi fa sentire indipendente e molto più libera.

Penso che, se sono in grado di mantenere la mia energia senza farmi risucchiare dalla realtà, dalla routine, dagli eventi, ne avrò sempre più per mantenere alta la mia frequenza e richiamare situazioni gioiose e appaganti senza snaturarmi.
Sto metabolizzando i cambiamenti, le situazioni che si chiudono, il senso della fine, il disagio di sentirmi “abbandonata”.
Tuttavia se considero che le esperienze le ho create io… almeno non mi frustro!
Mi ripeto che se in questo momento il lavoro è fermo, le aspettative a volte disattese (perchè spesso mi dico che non ne ho, ma poi mi accorgo che non è proprio così) e le relazioni deludenti, posso osservare e, se sono stanca e non so dove andare...e vabbè...non vado!
Sto ferma e qualcosa si rivelerà di certo.
A volte mi sento un po’ sola, un po’ matta, vulnerabile ma non in pericolo.
Così non mi oppongo, perchè il senso di solitudine sta diventando uno spazio “pieno”, libero, e di valore.
Mi rendo conto che nella mia vita c’è tutto il potenziale e la capacità di creare e realizzare.
Le persone e le esperienze, viste come funzioni o aspetti di me, diventano una risorsa preziosa
Mi sembra che la stasi che vedo fuori sia lo specchio di quello che sento dentro:
una bella pagina bianca,
una distesa di deserto con un cielo azzurrissimo!

Penso al lavoro con gli altri, a quello che mi piacerebbe fare e non ne ho idea!
Ma, so che tutto è possibile al momento giusto, ORA sto curando me.
Ho la sensazione che quello che succede in questo momento mi stia dolcemente spingendo dentro l’imbuto, dove non posso entrare con il superfluo.
Quando non resteranno fronzoli e zavorre, ci sarà la visione chiara ed essenziale di quello che sono venuta a fare.
Riparto in questo momento dai miei genitori, come abbiamo detto, pensando che magari mi ritroverò davvero a vivere le stesse esperienze per imparare a provare gratitudine autentica.
Intanto abbraccio tutti i loro aspetti e modalità che mi sembra di non sopportare e che saranno da qualche parte in me...a volte è un po’ difficile quando mi ritrovo a comportarmi nello stesso modo!
Ma, in fondo, conta l’amore e anche se, a volte è difficile tradurlo in azioni, so che c’è.
In abbondanza.
Mi impegno a integrare la paura di perdere e di soffrire, a lasciar andare il bisogno di programmare e di controllare, per entrare, sempre più, in uno spazio di pace, di calma, di “fermezza” interiore.
Diventa superfluo spiegare agli altri come mi sento o far capire determinate cose, perchè quello che è importante emerge da sè.
Per fortuna.
Così diventa anche sempre più semplice trovare la leggerezza, rispettare il punto di vista degli altri e questo mi consente di mantenere leggero anche il mio spazio.
Riesco a lamentarmi molto meno, perchè - in un secondo - mi sono resa conto che la realtà che si è già manifestata è indiscutibile!!
E non ho manco più voglia di giudicare perchè è come attaccarsi a una presa di corrente che invece di ricaricare, mi svuota.
Grazie di cuore perchè, come diresti tu, a camminare nelle tue orme riesco sempre di più a stare in quello che c’è con fiducia e senza preoccupazione, con la serenità che tutto è perfettamente incastrato e organizzato per il nostro massimo bene.
Il tempo si dilata in tutte le dimensioni e non è più un limite bensì il QUI e ORA.
Sento il mio corpo dentro un immenso momento presente, nel quale c’è tutto quello che serve.

Ti abbraccio forte.
Ari